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LA NECESSITA’ DI CAMBIARE!


ChangeCome promesso cerchiamo di  analizzare alcuni dei punti che avevo aperto nel  precedente articolo.

In questo mi concentrerò non sulle fondamenta della nostra Costituzione, ma cercherò di porre in evidenza alcuni aspetti legati al nostro modello di Stato che ormai sono diventati anacronistici e obsoleti.

In un Mondo che cambia con una velocità disarmante, la capacità di rispondere ai cambiamenti  si lega all’abilità di adattarsi nel minor tempo possibile ai cambiamenti.Nel nostro paese cosa accade? La risposta la troviamo nel nostro modello di stato, caratterizzato da:

  • meccanismo bicamerale perfetto
  • un governo che non ha nessun potere formale
  • un primo ministro che non è in grado di decidere o avallare nulla.

Ci si potrebbe domandare: “Ma come mai tra i tanti problemi presenti in Italia ci si concentra su questi aspetti?” La risposta è semplice: il nostro Stato si caratterizza per aver creato un modello organizzativo diventato un mostro Burocratico in cui tutti hanno lo stesso potere ed ogni singolo parlamentare agisce con un livello di influenza simile a quello di un esponente di Governo di livello superiore.In virtù dei mutamenti storici recenti in cui il Fascismo è largamente stato dimenticato ed il pericolo di una venuta del Comunismo è sparito da almeno 30 anni, non è possibile reggersi su un sistema in cui:

  • ogni atto prima di poter essere approvato deve passare da entrambi i rami del parlamento;
  • ogni minimo cambiamento determina una dilatazione nei tempi di approvazione poichè l’ approvazione avviene con la maggioranza sul medesimo testo da parte di entrambe le Camere;
  • il Governo sembra vittima della sua stessa struttura quando l’obiezione di un piccolo gruppo interno di parlamentari di maggioranza porta a stravolgere un’atto deciso dall’esecutivo, causando  ulteriore ritardo nell’evasione di un provvedimento.

Pertanto questo sistema di forte Garanzia e controllo esercitabile da ogni membro parlamentare è ormai anacronistico ed obsoleto per la presenza costante di una totale confusione  tra il ruolo del parlamento e la parte propositiva che dovrebbe essere fatta in prima battuta sempre dall’esecutivo.  Analizzando bene la situazione, lo Stato Italiano sembra essere rimasto l’ unico Paese fra le democrazie occidentali in cui non si vota per chi Governa. Sappiamo chi sarà il Presidente del Consiglio solo dalla campagna elettorale e dai media, ma altrimenti, come la Costituzione stabilisce, è sempre il Parlamento che elegge il Presidente che pertanto è sotto scacco dello stesso Parlmento.
Tutto ciò porta ad un controllo nullo del cittadino elettore e ad una figura del Presidente sempre più deboleRisultato di tutto ciò è che il nostro Paese ha un posto da Guinness dei primati per numero di Governi formati nell’era moderna.

Per usare un termine “tecnico”, la situazione sembra incasinata solo a scriverla, figuriamoci a gestirla e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Si potrebbe obiettare che tutto sommato non questo non costituisce un problema; si garantisce un meccanismo di maggiore democrazia perchè vi è una forte azione di controllo esercitata dal Parlamento e poi in ogni caso entra sempre in ballo la questione che la Costituzione non si tocca.In realtà quello che si dovrebbe fare è molto semplice, ma vi sono fortissime obiezioni:

  • con un rafforzamento del ruolo dell’esecutivo (modello Inglese) I parlmentari di maggioranza e minoranza non potrebbero mandare soldi a pioggia su iniziative inutili al fine di tutelare il loro seggio, prassi durante la finanziaria, denaro a pioggia per le solite opere inutili che non verranno mai completate (basti vedere Striscia la Notizia ed i tanti servizi sulle opere incompiute in Italia);
  • con un sistema monocamerale (modello Tedesco) in cui la camera si occurebbe delle materie di interesse nazionale e il senato di quelle regionali, ci sarebbe una dovuta perdita di posti di lavoro.  Pertanto  i nostri politici, al fine di non restare disoccupati dalla scena Politica, rimandano sempre al futuro una discussione sulla riforma delle Camere poichè ciò determinerebbe  una riduzione del numero di Parlmentari.

Il bello di tutto ciò è che il nostro Paese ci spiega su fonti ufficiali come fanno gli altri Stati e quante persone in meno usano e come sono strutturati: http://www.senato.it/istituzione/29374/29385/84707/84712/genpagsm.htm

Ma come al solito si discute e si parla ma si rimandano le riforme al 2018 o al 2030 o magari la sposteranno un po’ più in là.
Non ci si rende conto che l’ attività di un Paese e la sua flessibiltà si legano a quanto più immediate è la sua capacità di risposta verso questi problemi. Pertanto sarebbe necessario:

  • un sistema Monocamerale
  • il rafforzamento dell’Esecutivo e del Primo Ministro

Non possono più essere valide le obiezioni storiche; il mondo cambia e non penso che la nostra Democrazia abbia al suo interno problemi di Populismo dittatoriale. Ci vuole un cambiamento verso l’efficienza e bisogna avere il coraggio, fra l’altro, di:- Abolire le Province- Abolire le Comunità Montane. A cosa servono?????

Nessuno riesce a spiegare come mai sia stato creato un passaggio Burocratico in più con l’istituzione delle Provincie.Di solito, per essere più rapidi ed efficenti si accorciano le catene di commando. La nostra classe dirigente invece la allunga.E sono così contenti di quanto è stato fatto che:

  • ne aumentano il numero annualmente
  • aggiungono la Polizia Provinciale (con quale funzione?Mha!) consepoevoli del fatto che la polizia di Stato  ha difficoltà a trovare fondi per la gestione del quotidiano, perfino per fare benzina alle gazzelle.

Il tutto è aggravato dal fatto che il debito prodotto da questo ente, ripeto ancora, con funzione inutile, sta andando fuori controllo.Solite risposte dal Mondo politico. Nulla di fatto.

Parliamo delle Comunità Montane: più volte sottolineata l’ esistenza di quelle a Livello del Mare (si, a livello del MARE!!!), ancora tutte attive.Guardando al bilancio, queste comunità riescono a:

  • pagare gli stipendi dell’organo esecutivo, tutto a nomina Politica
  • pagare gli stipendi dei dipendenti i quali, grazie ai sindacati, fanno opposizione al trasferimento presso altre strutture pubbliche sottopotenziate, dove lo Stato alla fine emette concorsi per assumere personale
  • pagare affitti e bollette

Alla fine da questo bilancio rimane sempre qualche migliaio di euro, per fare anche qualche sponsorizzazione!Conclusione: paghiamo migliaia di milioni di Euro annui solo per sponsor!

  • La cosa peggiore è che ogni anno si naviga nei buoni propositi:sopprimeremo gli enti inutili (è nato qualche anno fa l’Ente per la Soppressione degli Enti inutilizzati. Ora è inutilizzato…)
  • lavoreremo al cambiamento per l’efficienza dello Stato.Il risultato è ancora nullo. Si pensa solo a discutere di questioni minime e si tira avanti alla giornata.

Non penso che le soluzioni offerte siano le migliori, ma spero di aprire una piccola discussioine che favorisca proposte e nuove riflessioni. Dopotutto nella gestione di una società non c’è nulla di certo e anche la democrazia potrebbe cadere nella grande paura Tocquevilliana dei pochi arguti, governati dai molti stolti.

IL FINANZIAMENTO O LA LINEA DI CREDITO


Attenzione alle truffe

Attenzione alle truffe

Dando seguito al precedente articolo cerchiamo di dare qualche altra piccola informazione sul Mondo dei  cosiddetti “Squali”.Molto spesso mi sono trovato a dover affrontare questi temi:- apertura di una linea di credito- concessione di un finanziamento

La strategia che si usa in questi casi si concentra su una sola città, LONDRA. Questo perchè la capitale Britannica rappresenta il luogo privilegiato in Europa in termini di reperibilità di capitali finanziari, soprattutto grazie alla forte presenza di capitali stranieri e questo è un dato di fatto.
Sulla base di questo dato di fatto il Mondo degli squali propone una soluzione a pennello:

  • Costituire una LTD;
  • Dotarla di capitale, in misura anche molto elevata.

La LTD in Europa è un soggetto giuridico facile da costituire ed inoltre necessita di criteri differenti rispetto alle prassi italiane, legate al versamento di capitale minimo praticamente inesistente. Ciò vuol dire che le LTD non devono avere capitale minimo da versare, quindi possono essere costituite con milioni di Sterline di capitale sociale del quale non dovrà essere versato nulla.Questi squali si dimenticano però di dirvi che nel caso in cui qualcosa andasse storto, voi sarete interamente responsabili per il capitale dichiarato nella fase di costituzione, poiché tale capitale si identifica come un obbligo di cui dovrete rispondere verso i futuri creditori.

Gli Squali, agendo su una profonda differenza esistente tra le nomative Italiane e quelle Inglesi, legata alla differenza nel versamento di una quota percentuale minima rispetto al capitale indicato,  fanno ipotizzare al malcapitato cliente che ci debba essere stata di sicuro una transazione sul conto della società o un passaggio di denaro in ogni caso.

Bhè, cari signori, cercheranno sempre di vendervi a caro prezzo che una società con forte capitalizzazione in Inghilterra possiederà  la forza di farsi rilasciare:

  • Un finaziamento che voi potreste usare per risollevare la vostra posizione, in modo assolutamento libero;

OPPURE

  • L’apertura di una linea di credito poichè il vostro capitale sociale costituirà  garanzia di solidità della società.

In entrambi i casi, queste persone vi stanno mentendo e stanno solo cercando di estorcervi del denaro.

Questo posso testimoniarlo in prima persona perchè, anche in questo caso veniamo spesso contattati da persone che ci chiedono se sia possibile montare queste operazioni e  mi sono anche imbattuto direttamente in qualcuno di questi falsi professionisti che ci chiedevano di incorporare questo tipo di società, attribuendoci dei mandati per la formazione di società a forte capitalizzazione per cui si rifiutavano di dare ulteriori dettagli sulla natura della capitalizzazione. L’ unica informazione che si forniva  era legata alla loro abilità e capacità di creare contatti o essere in grado di reperire finanziamenti in Italia o altrove.

Questo significa che anche il sottoscritto non è stato in grado in prima battuta di capire l’inganno celato dalla ragione della costituzione,  rischiando di passare per uno di questi accattoni che si fa pagare decine  di migliaia di Euro e che come unico risultato fornisce una costituzione societaria che  non sarà  mai in grado di rispondere alle esigenze per cui un cliente paga una consulenza.

Cari signori, voglio offrirvi come la scorsa volta alcune raccomandazioni aventi come scopo quello di evitare di imbattervi in questi falsi professionisti:

  • Avvaletevi di società specilizzate e abilitate. Penso che l’unica cosa da fare sia quella di avvalersi di banche o professionisti affermati nel settore;
  • Preferite professionisti con studi propri. Attenzione pertanto ai service offices oppure al solito appuntamento presso il VOSTRO indirizzo. Gli squali dicono che si trovano sempre e per caso dalle vostre parti, giustificando con ragioni di lavoro e che quindi è meglio che l’appuntamento venga eseguito presso di voi;
  • Se vi parlano della questione LTD ditegli che per avere una linea di credito ci vogliono ASSET REALI che siano in capo alla società e che la società abbia esperienza ed una relazione conclamata con la banca. Pertanto chiedete come è possibile ricevere quanto promesso su una nuova società. Ma attenzione: lo stesso vale anche per le vecchie società offerte pronte all’uso. Non credete che una vecchia società con 1 o più anni di attività dalla costituizione abbia maggior valore; è la stessa cosa perchè nel 99,99% dei casi sarà sempre una società di tipo dormiente, ossia una società con zero operazioni di bilancio. Pertanto anche in questo caso chiedete come fa una società che non ha mai lavorato, anche se vecchia, ad essere finanziabile;
  • Chiedete quando vi parlano di questa Alta Capitalizzazione da dove questa esce fuori, se voi non avete tale capitale per coprire;
  • Chiedete se vi viene offerta società con capitalizzazione di un paio di Milioni di Sterline, come mai ve la fanno pagare intorno a 20/50Mila €. Fatevi spiegare se vi stanno regalando la differenza del capitale sociale;
  • Non cadete mai nella trappola: a meno che non abbiate posizioni aperte in Inghilterra o in altri paesi, la bance non comcederà mai dei finanziamenti per effettuare asquisti in Italia.

Sulla base di queste domande vedrete che la persona scapperà e non vi cercherà  mai più perchè la sicurezza dello squalo svanisce di fronte a tali domande argomentate e dirette. Quello che voglio raccomandarvi è di fare sempre particolarmente attenzione e di mettere da parte il problema  che avete al momento, cercando   di agire in modo logico. Ciò vuoldire avere un quadro chiaro di tutta un’operazione e delle parti coinvolte. In questo caso i VERI professionisti danno sempre le giuste risposte con prove ed evidenze; i truffatori spariscono.

Questo articolo, come il precedente, ha il fine di accrescere la credibilità e la dignità del mio lavoro che a causa di una lunga lista di imborglioni si trova ad essere considerato un’ attività ad alto rischio di truffa: un consulente italiano che  lavora all’estero finisce sempre per essere visto come un’imborglione dagli italiani stessi.
Ovviamente questo è seccante ed invito chiunque abbia dei dubbi o delle domande da rivolgermi a scrivermi direttamente. Vi invito a verificare che non tutti i consulenti fiscali Italiani all’estero sono dei truffatori ma che, nonostante le mele marce, ci sono ancora in giro seri professionisti.

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COME NON FARSI FREGARE…


truffa

Seguendo il contenuto del mio ultimo articolo vorrei dare un po’ di informazioni a voi, cari lettori, su cosa si potrebbe verificare quando si viene approcciati da studi che promettono consulenza fiscale e finanziaria in ambiente internazionale.
Trattare questo topic è obbligatorio, visto il numero di richieste che ricevo ogni giorno da persone che presentano SEMPRE gli stessi dubbi:
  • Senta Dottore, è possibile scontare questa garanzia bancaria?
  • Senta Dottore, è possibile andare in banca e chiedere un’affidamento sulla base di questo capitale sociale?
  • Senta Dottore, sulla base di questa capitalizzazione in quanto tempo si potrà ottenere un finanziamento?
Ripropongo queste domande perchè ho sempre verificato che dietro a queste richieste ci sono due elementi comuni:
  1. Un problema di una persona che in relazione ad una situazione di difficoltà/disperazione si affida a soluzioni di “consulenti”, convita dai bla bla bla, una bella presenza, bei vestiti e belle penne piuttosto che da concretezza
  2. La solita truffa messa in moto da quelli che la scorsa volta un mio cliente ha definito “SQUALI” incontrati nel mercato Inglese.
Sulla base di questa definizione e delle varie esperienze passate e presenti, visto il fine di questo blog, mi sembra doveroso da parte mia fare due cose: dare un po’ di dignità e credibilità al mio lavoro e dare delle informazioni che possano permettere alle persone, qualora si avvicini uno Squalo, perchè sia possibile avvistarlo evitando perdite economiche e facili illusioni che spesso portano a frustrazione a disperazioni aggiuntive.
Il compito di questo articolo è quello di darvi gli strumenti base per smascherare gli squali. Lo farò ritornando ai punti di cui sopra
Senta Dottore e’ possibile scontare questa garanzia bancaria?
La risposta è no e le ragioni sono le seguenti:
  1. Scontare una garanzia bancaria non significa, come gli squali vogliono far credere, pagare a loro una commisione, di norma abbastanza elevata, che ci permette di andare in banca e ricevere liquidità. Di norma si promette intorno all’ 80% per le BG (garanzie bancarie) a un’anno con percentuali a scendere per gli anni seguenti. Una BG generalmente si mette come sottostante a garanzia di un’operazione reale. Pertanto, qualora vi troviate in difficoltà, non pensate che sia possibile attraverso lo sconto di una BG/MTN/FIDEJUSSIONE andare in una banca Inglese o estera e farsi dare dei soldi che saranno vostri. Questi titoli possono essere valutati dalla banca solo su operazioni effettuate nel paese in cui scontate. In ogni caso tengo a sottolineare che, per quel che riguarda l’ Inghilterra, a meno che non siate correntisti con posizioni personali attive in banca e già elevate ed in possesso di ASSET personali, scordatevi che sia possibile fare operazioni di questo tipo. E sfido chiunque sostenga il contrario.
  2. Quando gli squali si avvicinano, porteranno dei titoli o li manderanno in copia  via email fornedovi le seguenti informazioni:
  • Copia del titolo con timbro e firma (guardate con attenzione; di norma è tutto palesemente e falso)
  • Nominativo della persona che ha ricevuto il titolo affidato (generalmente Russo o Arabo, con invio anche di Passaporto)
  • Codice ISIN (numero di identificazione del titolo) di identificazione come prova provata del titolo dicendo che con l’ISIN è possibile risalire allo strumento finanziario (in effetti è vero), non considerando che dall’ISIN si risale allo strumento finanziario esistente ma non correlato all’operazione proposta
  • Vi diranno che faranno con voi delle JVA, Joint Venture Agreement, basando il tutto su alte performaces prodotte con programmi ad alto rendimento perchè in base a questo voi ripagherete il titolo: cose mai viste ed impossibili da un punto di vista reale da realizzare nel mercato.
  • Vi diranno che nei contratti firmeranno loro come procuratori tanto hanno la procura aperta da parte del beneficiario del titolo (operazione rifiutata da tutte le banche del Mondo).
Al fine di evitare perdite di tempo ed economiche, ricordatevi di chiedere sempre quanto segue:
  • Email del banker (mi raccomando, il banker della banca che emette il titolo deve avere un’email ufficiale e non un account gmail, yahoo, hotmail o altro)
  • Numero di telefono di rete fissa e non numero di cellulare (attenzione, i cellulari inglesi iniziano tutti con 07. Pertanto quando ricevete qualcosa da un’email non ufficiale e comunicate solo tramite cellulare, sapete già che stanno cercando di fregarvi)
  • Guardate all’importo del titolo che vi propongono che di norma si aggira sempre al di sopra di 100 Milioni di $/€ e fate un ragionamento: com’è possibile farsi affidare questa cifra? Fate questa domanda allo squalo e chiedete che vi dia il bilancio/visura del beneficiario del titolo
  • Altro aspetto: come mai una persona mi viene a proporre un’affare di queste dimensioni, quando potrebbe farlo da solo?
Nel momento in cui voi andrete a fare queste domande non ci sarà mai nessuno Squalo che potrà darvi una risposta in merito e la ragione è la seguente: E’ TUTTO FALSO!
Cercheranno di farvi credere che siano ottimi titoli. Solitamente:
  • HSBC, filiale di Tottenham Court Road, ma si dimenticano di dirvi che è un semplice sportello bancario che non può, ripeto, NON PUO’ in alcun modo emettere questo tipo di strumenti
  • Deutch Bank Francoforte, ma non vi daranno mai un nominativo di un Bank Officer. Vi diranno invece che si tratta di un titolo di nuova emissione che la banca emette per voi
  • BARCLAYS: è sempre Barclays Londra o New York, questo in relazione al prestigio internazionale dal punto di vista finanziario delle due città.
Spesso i titoli proposti coinvolgono una LTD da costiuire perchè è a Londra che si chiuderà l’operazione. Vi dico che questa è pura, totale e assoluta fantasia. Non esisterà mai la possibilità in UK di fare ciò. Anche se si possiede soltanto una LTD nuova o datata senza null’altro correlato, non si possiede praticamente nulla nel Regno Unito. Ponetevi sempre questa domanda: “Posseggo qualcosa inUK? Se la risposta è no, dite al Signor Squalo che è stato un piacere fare una chiacchierata e bersi un caffè insieme, ma che avete altri programmi.
Invito tutti a prestare molta attenzione poichè, lavorando qui, ho ricevuto troppe richieste basate sulla convinzione che a Londra sia possibile lavorare facilmente  con strumenti finanziari. Posso dirvi che non è affatto così.
Capisco che chi si trova in difficoltà guardi solo ai risultati finali di una soluzione ben presentata da questi falsi esperti che sottolineano che tutto quello promesso è facilmente verificabile.
Il mio consiglio è quello di prendere nota delle poche domande riportate, ponendole al signor Squalo. Le reazioni possono essere facilmente prevedibili:
  • La persona in questione non risponde più al telefono e sparisce;
  • Si viene insultati perchè si mettono in discussione anni e anni di lavoro ed esperienza vantati dallo squalo.
Spero solo che questo primo articolo di una lunga serie su questo filone metta in guardia dalle facili promesse e spero che possa aiutare qualche persona ad evitare in futuro perdite economiche e frustrazione. Si consinglia sempre di affidarsi ai professionisti

“Coltivare” la propria azienda…


BonsaiQualche giorno fa, un articolo on line di Tim Ferris chiamato “Why Grow?”, mi ha dato da pensare. L’articolo parlava della “crescita di una compagnia” e come un aumento delle dimensioni di un’azienda per numero di impiegati, fatturato, uffici, etc renda tutto più confuso e complicato.
Sono completamente d’accordo. Crescere vuol dire prendere le giuste decisioni per quel che riguarda il business, la proprietà, l’amministrazione, il mercato, i consumatori ecc ecc.
Prendersi cura adeguatamente di un’azienda potrebbe essere paragonato alla cura di un Bonsai.
Per chi non ha familiarità con tale disciplina, è l’arte di coltivare alberi in miniatura, generalmente in vaso. Tale arte è nata nel Mondo Asiatico centinaia di anni fa. Non si tratta di coltivare miniature modificate geneticamente di alberi comuni, ma tali alberelli vengono creati da normali semi. Il metodo per la coltivazione di Bonsai riguarda piuttosto una potatura speciale, il taglio ed il ritaglio delle radici, la defogliazione e la redirezione di tronco e rami per ottenere un’esatta riproduzione in miniatura dell’albero reale.
Come si può paragonare tale arte alla gestione della crescita di una compagnia?

I Bonsai sono piccoli ma hanno una forma bellissima
. Parlando di business, la crescita dovrebbe essere indirizzata nella direzione in cui l’amministratore e lo staff credono che si debba andare, non verso dove il mercato ed i concorrenti impongono di andare. Per citare Henry Ford: “If I’d listened to customers, I’d have given them a faster horse…” (Se avessi ascoltato i consumatori, gli avrei fornito un cavallo più veloce…”). E’ importante avere il controllo della propria azienda.

Chi cura un Bonsai ha sempre in mente un’immagine precisa
. Dare una forma precisa richiede scelte deliberate del coltivatore, che portano alla forma finale. Se si spinge troppo in una direzione, si rischia di danneggiare l’albero/azienda ed il suo potenziale.

Nonostante sia piccolo, un Bonsai ha sempre una crescita potenziale.
Anche se un Bonsai vive per la maggior parte della sua vita in un vaso poichè gli si inibisce la crescita naturale, esso ha sempre la possibilità e l’abilità di crescere e diventare un albero in piena regola se ripiantato in uno spazio aperto e lasciato libero di crescere liberamente.
Ovviamente a proprio rischio e pericolo…
E’ molto utile chiedersi: cos’è che sto creando?
Dopo aver deciso la propria direzione è essenziale trovare i partner giusti. Lavorando in St Matthew eAccounting, mi è capitato molte volte di sentire storie di clienti provenienti da brutte esperienze. I molti casi il Bonsai si era trasformato un piccolo ulivo morente, per aver effettuato scelte poco ponderate nella ricerca di supporto esterno, che in realtà ha danneggiato il proprio business.
Le compagnie crescono, si espandono, tutto diventa più complicato, si ha bisogno di aiuto nella gestione e nell’allocazione delle proprie risorse per ottenere il meglio che un ambiente internazionale e la globalizzazione possano offrire. Ma come ci insegnano diverse storie, tra cui quella recente di un noto commercialista Italiano arrestato a Lugano, le truffe sono dietro l’angolo ed è NECESSARIO essere diffidenti e valutare ogni prospettiva.
E’ il motivo per cui preferisco sempre avere un contatto diretto e faccia a faccia con i miei clienti, offrendo consigli specifici per ogni nuovo caso e nuova sfida, offrendo gli strumenti adeguati per dare al loro Bonsai la forma desiderata.

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NULLA DI NUOVO…


CerchioIl periodo estivo non ha portato alcun cambiamento nella situazione del nostro Paese. Si continua con le solite chiacchiere, grandi alleanze, accordi al 95%. Si scoprono nuove case e nuovi privilegi perdendo completamente di vista l’ipotetica missione per cui un politico veniva eletto: GOVERNARE e AMMINISTRARE la Cosa Pubblica al fine di garantire gli interessi di tutte le parti.
Il dato preoccupante è che, avvicinandosi all’approvazione della Finanziaria discussa un po’ di tempo fa, che doveva basarsi su rigore e rilancio, si rischia di cadere nelle solite opache mediazioni dei parlmentari locali che chiederanno qualche milione qua e  la’, posticipando conseguentemente alcuni provvedimenti quali la chiusura delle Province e delle Comunita’ Montane facendo leva sul principio che ogni partito deve conservare il proprio bacino di visibilita’ politica.
Tutto ciò va aggiunto ad un discorso in atto in Italia ormai da quasi 15 anni: Federalismo con conseguente Federalismo Fiscale. Anche su questo punto nascono e devono essere presi in considerazione diverse questioni:
  • Forte indebitamento di tutte le Amminstrazioni Comuniali che ha raggiunto una cifra pari a 62 Mld di Euro;
  • Indebitamento delle Province pari a 11,5 Mld di Euro
  • Indebitamento delle Regioni, specialmente in relazione alla Spesa Sanitaria che è diventata ormai un caso di discussione periodica sulla stampa Italiana.
Alla luce di questi argomenti nasce domanda spontanea:

Come si giustifica una crescita quasi fuori controllo della Spesa che genera il Debito Pubblico?
Si dovrebbe andare verso una maggiore vicinanza tra persona politica e cittadino, in cui una maggiore efficenza dovrebbe essere garantita dal politico nella gestione mentre da parte dell’elettore dovrebbe essere effettuato un maggiore controllo attraverso la verifica dei dati e conseguente scelta di conferma o bocciatura della persona che amministra.
Il nostro è un Paese particolare; in ogni questione si vince e si perde, ma le persone al potere rimangono sempre le stesse e si passa il tempo a discutere su come meglio garantirsi poltrone e posizioni piuttosto che a cercare di risolvere i problemi. Ciò si evince anche dal modo in cui la politica si sta ponendo in merito alla ricerca di una nuova stagione sindacale.
L’AD FIAT, ricalcando quello che è stato l’accordo fatto tra le UNION Americane e Canadesi in merito alla gestione del nuovo contratto dei lavoratori Chrysler, ha cercato di introdurre una nuova stagione di contratti giustificata dal cambiamento frutto Globalizzazione e dalla crescente concorrenza, per una maggiore efficienza. Tali cambiamenti prendono in considerazione:
  • aumento delle ore di lavoro, perché si compete con altri mercati in cui le ore di lavoro sono più del doppio rispetto alle nostre;
  • introduzione di contratti locali, cercando di modificare il principio del contratto nazionale che, anche costituendo un elemento di tutela per la classe lavoratirce, pone delle disuguaglianze legate al territorio ed al costo della vita. Ad esempio un operaio di Torino ha un costo della vita superiore a quello di un collega a Termini Imerese.

Ciò dovrebbe essere discusso non introducendo un problema di questione meridionale, bensì cercando di individuare seriamate delle aree sul territorio in cui è possible cambiare le regole nell’interesse della collettività e non solo dell’imprenditore che altrimenti continuerà a delocalizzare la produzione dove risulta più economico.

I nostri politici stanno lasciando imprenditori e manager soli con i loro problemi, senza un aiuto nel cercare di spiegare queste cose, lasciandoli alla mercè dell’opinione dei lavoratori: loro sono troppo impegnati nel solito Teatrino che porta un po’ tutti a finire nei salotti televisivi e fare interviste (raramente incentrate su argomenti politici reali) sui giornali.
Non dico che altri Paesi siano migliori, ma solo che il nostro potrebbe essere gestito meglio. E anche lavorando a Londra alla St Matthew eAccounting, riesco a sentire i disagi dei cittadini Italiani
Chiudo ricordando che molto tempo fa, quando venne alla luce il caso Tangentopoli, un uomo politico che purtroppo non è più tra noi, di nome Francesco Cossiga, disse: “Se la politica vuole uscire da questa buia stagione, parli chiaramente agli italiani spiegando come si sia creato questo crack che aveva portato ad una corruzione dilagante che è ancora in vita”. La soluzione all’epoca fu quella affidare alla stampa, ai cittadini ed alla magistratura alcuni capri espiatori, nomi sui quail scaricare le responsabilità.
Oggi ancora ne paghiamo le conseguenze…

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IL TEATRINO DELLA POLITICA


In uno dei miei ultimi articoli, avevo analizzato alcuni dei punti cardine della recente manovra finanziaria varata dal Governo.
La manovra si presentava con un mix di interventi relativi al taglio della Spesa Pubblica e ad un potenziamento dell’ azione contro l’ evasione fiscale.
Se dall’ azione contro la evasione fiscale è possibile fare valutazioni solo previsionali che andranno poi ridiscusse, nell’ottica del taglio della spesa Pubblica il Governo conta di gettare le basi per la stabilità finanziaria.
Tuttavia, gettando uno sguardo a quelli che sono i dibattiti sviluppati in questi ultimi giorni, si sta aprendo un forte contenzioso tra gli enti locali (soprattutto le Provincie e le Regioni) ed il Governo.
Le ragioni risiedono negli interessi divergenti che vi sono in gioco:
  • Il Governo deve garantire i parametri Europei e la stabilità socio economica di tutta la nazione;
  • Gli Enti Locali devono fare in modo di garantire la continuità dei servizi delegati dalla Costituzione.
Questa differente visione di interessi rappresenta la causa dei conflitti sui quali al momento nessuno è disposto a cedere o fare qualche concessione.
Cerchiamo tuttavia di entrare un po’ nel cuore del problema. Gli Enti locali affermano di avere una partecipazione superiore al taglio della Spesa Pubblica rispetto allo Stato in misura pari al 51%; il Governo da parte sua dice che le Regioni sono responsabili di cattiva gestione, basti pensare a quello che succede nella quasi totalità delle Regioni italiane nel campo della Sanità.
In pratica siamo spettatori di un Ping Pong di accuse e minacce. Non meno importante, molti Governatori avevano minacciato di ritirare le deleghe davanti al Presidente della Repubblica. Purtroppo questo è sufficiente a dimostrare quanto in basso stia andando l’Italia come Paese poiché, soggetti che i dovrebbero rappresentarci ed essere in grado di assumersi responsabilità con proposte e soluzioni, prendono la strada del teatrino della Politica, causa dei mali italiani, e si minacciano dimissioni e finte ribellioni.
Ritengo che non sia questo un modo serio di operare: le cose sono sempre migliorabili e i nostri governanti in toto dovrebbero rendersene conto tralasciando i propri interessi personali e pensando al bene del paese.
Ad esempio vorrei capire:
  • Perchè si parla tanto di sopprimere le Province, organo inutile unico al mondo per esistenza come ente locale, ma l’azione tarda ad arrivare. Come mai i nostri cari Politici non rinunciano a qualche posto di comodo per il bene del Paese?
  • Come mai non si vanno a sopprimere le Comunità Montane al livello del Mare (inutile sottolineare il paradosso in questione);
  • Come mai alcune Regioni anche se con buchi di bilancio possono giustificare 40 o 50 Ambasciate all’estero?
  • Come mai nella maggior parte degli Statuti Regionali si concede l’ indennità a vita non tassabile dopo solo 1 legislatura? La Calabria ha il record di una  mezza legislatura ed è d’obbligo sottolineare che questo punto è stato votato all’unanimità.
Potrei continuare con questa lista di cose annoiandovi con pagine e pagine. Quello che voglio dire è che la nostra classe dirigente è ormai intossicata da quella che è la consuetudine del potere: nessuno di loro a qualsiasi livello è disposto a concedere nulla. Il triste epilogo è che tutto ciò va a discapito dei cittadini che ne  soffrono le dirette conseguenze con pensioni minori ed incremento dei costi dei servizi, rincari autostradali, benzina etc etc. Nessuno dei nostri cari Governanti si assume mai l’onere di agire con responsabilità ricordandosi che abbiamo un Debito Pubblico come nessun altro Paese al Mondo per incidenza pro capite e che viviamo come cittadini sotto una costante cornice di incertezza sul nostro futuro.
Logicamente anche l’ evasione è una parte del problema che tocca molti cittadini, ma tuttavia ritengo che di fronte a un teatrino di bla bla bla i soggetti preferiscano prendere strade differenti.
Prima di concludere vorrei sottolineare un fatto facendo un paragone che incide comunque sulle considerazioni da me effettuate:
tutti sappiamo dello scandalo della Salerno-Reggio Calabria, lavoro che parte 14 anni come manutenzione stradale straordinaria volta ad aggiungere una corsia, ossia a costruire una terza corsia nei tratti percorribili. Ebbene, in data 2010 la spesa è cresciuta di 10 volte quella stanziata inizialmente e, secondo una comunicazione dell’Anas, i lavori verranno ultimati tra 4 anni.
Questo significa budget andato completamente fuori fase in termini temporali ed economici. Bhe, sapete cari signori cosa succede in Calabria: ognuno scarica le responsabilità su Tizio e Caio, ma nessuno agisce al fine di risolvere il problema. In pratica nessuno si è dimesso o non l’abbiamo mai capito, anche perché nessuno ha mai spiegato come sia possibile una tale perdita di controllo temporale e monetario su un progetto relativamente semplice iniziato ormai molti anni fa.
Tale esempio suona terrificante s si tiene a mente un fatto reale: cari lettori, vi devo parlare di nuovo del modello Inglese per le Olimpiadi che si terranno nel 2012 su Londra. Questo è ciò che sta accadendo:
  • Tutti i lavori verranno ultimati con anticipo
  • Sul Budget di1,2 Miliardi di Sterline si risparmierà il 20% che sarà destinato alle Casse Pubbliche;
Cosa ancora più sconcertante per un povero cittadino italiano ormai convinto che ciò che succede in Italia sia la prassi di ogni grande paese, l’altra notizia è che nessuno si bea del risultato poiché tutto questo è considerato un dovere civico in favore della collettività. Con questo chiudo sperando che anche nel nostro Paese si raggiunga prima o poi un tale livello di maturità amministrativa e gestionale.

Arrestato un noto consulente fiscale con sede a Lugano…


arrestatoCome sempre ribadiamo negli articoli pubblicati sul nostro sito Internet, quando si scelgono i partner per il proprio business, bisogna stare molto attenti. Anche quando sembra che tutto sia in regola, ci si può ritrovare in mezzo a strani giri come quelli creati da un nostro ex rivale, ora finito in manette.

Riportiamo da un noto giornale un articolo sulla vicenda.

Appropriazione indebita, amministrazione infedele e truffa le contestazioni della magistratura a carico del 53enne titolare dell’omonima società di consulenza con base a Lugano e relazioni dichiarate in tutto il mondo. L’arresto nei giorni scorsi, sotto sequestro alcuni conti correnti bancari.

Finisce sulla graticola un altro “nome eccellente” della piazza finanziaria ticinese: Federico De Vittori, 53 anni, responsabile della società di consulenza che porta il suo nome (“De Vittori of Switzerland”) e che ha sede principale in via Stefano Franscini 17 a Lugano, si trova incarcerato da alcuni giorni alla “Farera” sotto il sospetto di aver stornato a proprio vantaggio una cifra ingente amministrata per conto di clienti. Cinque, forse sei milioni di franchi l’ammontare del “buco” finanziario creatosi, stando ad indiscrezioni, sia per spese a carattere personale sia per la copertura di “sofferenze” dell’azienda. Da qui una serie di contestazioni pesanti, ancorché in attesa di riscontro: dall’appropriazione indebita all’amministrazione infedele alla truffa.

A far scattare l’inchiesta sarebbe stata una denuncia inoltrata alcune settimane or sono. Le indagini, condotte ad ampio spettro, avrebbero fatto emergere un flusso anomalo di risorse finanziarie verso conti correnti bancari nella disponibilità di Federico De Vittori ed a danno di persone che avevano affidato i propri averi al consulente; non è da escludersi tuttavia che il professionista, titolare di un’organizzazione con relazioni dichiarate in tutto il mondo e con sedi anche a Sofia (Bulgaria), Marbella (Spagna) e Roma (Italia), sia in grado di spiegare compiutamente quanto accaduto. L’incarto è affidato alla procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi.

Come consulente per il business alla St Matthew eAccounting, cerco sempre di dare consigli utili in materia di sicurezza negli  investimenti. Dalla costituzione di una società alla gestione delle questioni fiscali , i nostri clienti continuano a godere della professionalità dettata dall’esperienza. Molte soluzioni proposte da sedicenti consulenti che risultano estremamente vantaggiose, alla fine si rivelano impossibili o, come nel caso presentato, illegali. La persona in questione si configurava come un professionista affermato nel settore, nonostante qualche cliente proveniente da brutte esperienze ci avesse già avvertito di alcune pratiche non proprio chiare.

Prima di affidarsi ad esperti, è sempre bene verificare da ogni prospettiva che questi siano professionisti con un solido bacground di conoscenza e storie reali di clienti soddisfatti.

RIGORE PER IL RILANCIO??


Il nuovo governo Inglese ha presentato la prima finanziaria/budget firmata dal nuovo Cancelliere dello Scacchiere John Osborne.

Come del resto aveva preannunciato il candidato Primo ministro David Cameron durante la campagna elettorale, la nazione si sarebbe dovuta aspettare un radicale cambio nel rapporto Stato/Cittadini.

Lo avevamo  già preannunciato in alcuni articoli precedenti: l’Inghilterrra si trova in un contesto in cui il Deficit Pubblico ha raggiunto percentuali fuori controllo che hanno ripercussioni immediate sulla crescita del Debito Pubblico, arrivato ormai al 70%.

Sono proprio questi i criteri presi in forte considerazione dal Governo nella stesura del nuovo Budget. Come del resto è stato annunciato dal nuovo Cancelliere, l’intento è quello di risanare la spesa pubblica al fine di abbattere e mantenere sotto controllo il debito pubblico.

L’approccio di questa rigorosa manovra è basato su:

–         Tagli nel settore pubblico: tali tagli andranno a riguardare vari dipartimenti della Pubblica Amministrazione e detemineranno una differente politica di aiuti da parte dello stato nei confronti dei cittadini. Ciò si traduce in:

  • Tagli nel settore difesa ed in tutti gli altri dipartimenti al fine di determinare un contenimento della spesa per gli investimenti;
  • Blocco negli aumenti degli stipendi per i dipendenti del settore pubblico per due anni;
  • Sono stati completamente ridisegnati gli aiuti dello Stato alle famiglie. Ad esempio viene abolita la detrazione per ogni figlio per i  redditi superiori a 40.000 Sterline annue per quanto riguarda le spese scolastiche, perchè secondo il Cancelliere  Osborne si rende necessario introdurre maggiore equità nel sistema degli aiuti Stato/Cittadini. E’ previsto anche un congelamento degli aiuti finanziari che lo Stato concede per ogni figlio;
  • Saranno ricontrollati tutti gli aiuti concessi da parte dello Stato nei confronti delle persone che dichiarano invalidità e cambierà la procedura di rilascio di tale tipo di sostegno; sarà resa obbligatoria una certificazione medica.

–         Immissione di nuove imposte con l’intento di accelerare il processo di risanamento. In particolore sono state prese tre importanti decisioni:

  • Aumento a partire dal quattro Gennaio 2010 della VAT che passerà dall’attuale 17,5% al 20%;
  • Leavy Tax, ossia una tassa sulle Banche basata sugli incrementi patrimoniali;
  • Aumento della Capital Gain Tax per i redditi alti che raggiungerà l’aliquota del 28%.

Pertanto il Governo cerca di dare una forte scossa con l’intento di aggredire il Deficit al fine di avere un’effetto immediato nel blocco della crescita del debito Pubblico e lo fa sostenedo che la sua azione stabilirà anche maggiore equità in campo sociale.

Tuttavia c’è da domandarsi questo:

–         I provvedimenti presentati agiscono realmente nel campo dell’ equità?

–         Qual’è l’ impatto delle manovre di risanamento sulla crescita?

In relazione al primo quesito, senza addentrarmi troppo nelle more di ogni singolo provvedimento, ritengo che i tagli della spesa pubblica debbano seguire l’obiettivo di aumentare l’efficenza favorendo solo quei cittadini che si trovano a vivere uno stato di bisogno effettivo, sia da un punto di vista sanitario che da quello economico per quel che riguarda il reddito.

La questione in questo caso è cercare di capire se la soglia di 40.000 Sterline individuata dal Cancelliere sia equa oppure penalizzi il ceto medio che ad oggi sta vivendo in una forte condizione di disagio, causa la continua incertezza dal punto di vista dell’occupazione. Personalmente avrei spostato la soglia un po’ più in alto, intorno a 50.000 Sterline annue.

In relazione al secondo quesito in questo caso siamo nella totale incertezza, ma cerchiamo di trarre qualche considerazione.

Da un punto di vista fiscale, la principale misura adottata è stata di sicuro la crescita della VAT, la quale rappresenta una tassa sul consumo che colpisce in modo indistinto e indiscriminato tutti i ceti:

–         Imprese

–         Fasce deboli

–         Fasce alte

Il timore è che ciò produrrà un blocco nella ripresa che già era stata colpita dalla perdita del sostegno pubblico, causa la riduzione della spesa.

La conclusione che posso trarre è la seguente: il Governo sta cercando con questo tipo di finanziaria di risanare l’economia, cercando di aggredire il deficit al fine di arrestare queste variabili e dare pertanto ai cittadini un’ economia nuovamente solida, in cui il primo beneficio sarà di certo la riduzione degli interessi sul debito ed il secondo la possibilità per lo stato di riuscire a reinvestire.

Tuttavia secondo molti osservatori, questo mix di azioni di rigore basato su tasse e riduzione della spesa pubblica è stato considerato troppo aggressivo e pertanto non necessario, poichè la ripresa ancora non è compiuta e questo tipo di azione rischia di bloccare la crescita definitivamente.

In questo caso il Governo ha scommesso tutto sull’effetto positivo che andrà ad essere prodotto dal risanamento. Personalmente non mi sento di criticare in toto questa impostazione, tuttavia penso che si sarebbe potuto evitare di sicuro l’incremento della VAT anche a costo di dilatare di un’ annualità il rientro del debito. Ritengo che la VAT non sia una tassa equa poichè ha ripercussioni su tutti, indipendentemente dal loro reddito o condizioni pesonali. Io avrei evitato l’incremento anche perchè questa misura si pone in contrasto con l’ equità tanto conclamata dietro le misure prese.

Vedremo nei prossimi mesi quali saranno i risultati.

IDEE PER IL RILANCIO


In un contesto in cui le iniziative finalizzate alla ripresa dell’ economia nazionale sono alquanto limitate dai vincoli di bialncio, l’Italia cerca di mettere in campo un’ iniziativa di rilancio a costo zero per le finanze pubbliche.

Il tutto si basa sul tentativo di riforma per mezzo di legge ordinaria dell’articolo 41 della costituzione, il quale cita:

L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Attraverso questa iniziativa, che seguendo le voci provenienti da Palazzo Chigi verrà messa in campo tramite decreto per poi passare a legge ordinaria, lo Stato cerca di raggiungere il seguente obbiettivo: consentire agli imprenditori di superare il meccanismo delle denuncie di inizio attività mediante la presentazione di una autocertificazione tesa a dimostrare il rispetto dei requisiti necessari all’ esecuzione di una determinata attività di impresa.

Si rende necessario capire se tuttavia questa semplificazione sarà in grado di produrre gli effetti che il governo spera di raggiungere, ossia:

–          Determinare un’allentamento dei requisiti iniziali al fine di rendere più semplice e pià breve il processo di apertura di un’ impresa, in modo da avere un incremento dal lato dell’offerta ;

–          Determinare un’incremento del tasso di attrazione degli investimenti dall’estero verso l’Italia. Ciò dovrebbe favorire una crescita poichè renderà più semplice iniziare ad operare nel nostro Paese.

Prendendo atto di queste buone intenzioni, sottolineando come cerchino di aggiungere un po’ di liberalismo in un sistema economico totalmente ingessato da lacci e lacciuli amministrativi, si rende necessario capire se questa azione sarà in grado di raggiungere gli obiettivi sperati.

In relazione a quella che è la mia esperienza lavorativa diretta in Italia ed in Inghilterra, non penso che ciò sarà sufficiente al raggiungimento dei traguardi prefissati poichè:

–          Al momento il Governo continua a stabilire l’obbligo di autocertificazione con verifica successiva dei requisiti ed il rilascio di permessi da parte delle autorità. Pertanto la verifica del possesso dei requisiti continuerà ad essere sempre necessaria e sarà impossibile stabilire, almeno in base alle notizie che circolano fino ad ora, una situazione simile a quella che abbiamo in Inghilterra in cui il soggetto imprenditore, escludendo alcune attività specificatamente elencate, attiva da sè e decide da sè come fare il proprio business senza mai dover richiedere in un futuro nessun permesso obbligatorio;

–          Continua ad essere necessario per molte attività al dettaglio la denuncia di vicinato per la quale è necessario nulla osta da parte dei comuni;

–          Continua ad essere obbligatorio il passaggio presso un Notaio, vero problema in termini di costi e di organizzazione del business, al fine di potere costituire una nuova iniziativa imprenditoriale.

Queste sono le principali obiezioni che mi sento di muovere nei confronti di questa idea che comunque nasce da un principio valido: “aumentare la libertà d’ Impresa con l’intento di favorire la crescita del mercato interno”. Tuttavia, come spesso accade in Italia, tale processo rappresenta un’ opera incompiuta poichè non fa che posticipare la presentazione dei requisiti ad un momento successivo senza intaccare affatto i reali vincoli che ancora ingessano le imprese italiane nella miriade di passaggi amministrativi necessari per essere imprenditori.

Rimando a breve nuovi approfondimenti.

St Matthew eAccounting nominata da HSBC per il concorso Start-up Stars Awards


logo concorso start-up starsSono molto orgoglioso di comunicare che la compagnia per cui lavoro è stata presa in considerazione come partecipante ad un prestigioso consorso per business di successo. La notizia è arrivata ieri nel pomeriggio ed a breve sarà resa ufficiale. St Matthew eAccounting è stata nominata come canditata al concorso per le nuove imprese di successo istituito da HSBC (istituto bancario più importante del Mondo che conta 650.000 impiegati in 82 paesi) .

Il concorso giunge quest’anno alla 10° edizione e celebra il raggiungimento degli obbiettivi dei migliori talenti imprenditoriali nel Regno Unito, includendo anche le Channel Island e l’Isle of man.

Con il più del 1000% come tasso di crescita nell’ultimo anno, St Matthew eAccounting rientra anche nelle prime 50 compagnie di successo in UK, con buon posizionamento anche per quel che riguarda le classifiche mondiali. Ora la compagnia sarà invitata alla finale nazionale che si terrà il 18 Ottobre 2010 al London’s Dorchester Hotel, per scoprire chi sarà il vincitore della somma di 50.000 Sterline messe in palio per la compagnia più meritevole.

Ma le buone notizie non sono finite. Infatti St Matthew è stata invitata anche ad un meeting esclusivo con l’ufficio che fa testa ai manager commerciali della banca a livello mondiale. Solo 10 aziende sono invitate a tale meeting e sarà una grossa opportunità per discutere con i “Big Boss” nuove soluzioni e migliori vie di sviluppo, che avranno di certo un effetto positivo sui nostri clienti.

Non potremmo essere più onorati di poter partecipare a questa competizione, soprattutto perchè indirettamente costituisce il segnale che la nostra compagnia sta facendo bene. Ciò dimostra che anche ad un livello superiore, il lavoro duro e l’integrità professionale portano a traguardi completamente inaspettati. Ora non resta che incrociare le dita e fare il tifo per St Matthew eAccounting, continuando a lavorare come abbiamo sempre fatto, garantendo sicurezza e professionalità ad ogni nostro cliente.